di Gianfranco Lelmi
Ieri 11 dicembre 2019, giornata stupenda,
cielo terso, colori intensi. Freddo tanto, a molti
sarebbe piaciuto rimanere a casa al
caldo, piuttosto che affrontare la rigida temperatura.
Eppure
ne valeva la pena di uscire, alla Regione
Lazio si manifestava per la Ferrovia Roma Nord e la
Ferrovia Roma Lido. Le promesse da parte
della Regione sono state sempre tante, però i fatti,
la realtà quotidiana, evidenziano
“disservizi, disagi, soppressioni, porte rotte, treni
sempre meno
affidabili con regolamenti da
rispettare”. I partecipanti a questa manifestazione
congiunta erano
pochi, molto pochi. Le continue lamentele
dei pendolari lasciavano presagire un folto gruppo di
persone. Ma nella realtà si è vista la
presenza di alcune decine di utenti del treno. Eppure
quei
pochi intervenuti, hanno lasciato il
lavoro, utilizzato permessi pur di essere presenti.
Qualcuno
veniva da Corchiano, voleva capire cosa
sta avvenendo sulla Roma Civita Castellana Viterbo,
un’altra persona veniva da Fabrica di
Roma, dopo avere affrontato un viaggio in bus poiché il
treno oramai non esiste quasi più. Una
delegazione di rappresentanti saliva negli uffici della
Regione per “conoscere soluzioni concrete
da parte della Regione Lazio per viaggiare in
sicurezza, per sapere il piano
dettagliato di date e scadenze sull’avanzamento dei
lavori”.
Quello che non si riesce a comprendere è la differenza
tra il numero delle infinite proteste che
accompagnano il viaggio dei pendolari e l’indifferenza
esistente, quando si deve far capire al
vettore che oramai abbiamo raggiunto il culmine di una
situazione che potrebbe degenerare da
un momento all’altro. Gli organizzatori dei Comitati
pendolari sono sfiduciati nel combattere
una battaglia piena di sacrifici, di ore di lavoro perse
e non retribuite, di ore sottratte alla
famiglia, di tempo non utilizzato da dedicare alle
problematiche personali, mentre altri pensano
solo ad esprimere contrarietà per i disservizi, senza
fare nulla perché finiscano. Se si continua su
questa strada il treno non solo lo perderemo, sparirà
presto anche la ferrovia extra urbana. Non
si vuole pagare con biglietti, abbonamenti e 90 milioni
di soldi dei contribuenti, un servizio che
non riceviamo.
GRAZIE signori dei Comitati, per quello che fate.
ferroviaromanord.altervista.org