La ferrovia Roma nord

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Ferrovia Roma nord qualcuno rema contro

 

di Elisabetta Lelmi

 

Gli articoli apparsi in questi giorni 02/04/ settembre 2010 sulla stampa viterbese, stanno attirando la rabbia dei ferrovieri della nuova ATAC ex Metro della ferrovia Roma nord. I titoli erano: “Niente soldi. Addio vecchio trenino”,  “Lungo la ferrovia si rischia la vita” oppure “Nell’officina di Catalano un’esigua equipe, un treno per soli tre operai”.  Mi dicono alcuni dipendenti della Società: “Facciamo un lavoro che è basato sulla passione per la ferrovia, è duro e pieno di responsabilità, vogliamo continuare a farlo ed avere la certezza di un futuro, non operare al buio”. E’ vero, all’officina di Catalano non ci sono soldi, il mancato turnover sta creando dei problemi, la fornitura di treni inoltrata con gara d’appalto alla Firema, società sull’orlo del fallimento è stato un grosso errore, ma occorre anche considerare la disinvolta gestione della Regione Lazio per la quale non deve pagare assolutamente la collettività. Non è concepibile che al Cotral i dirigenti usufruiscano di Mini Cooper gratis, che il commissario straordinario dell’Agenzia per la protezione ambientale, Corrado Carrubba, abbia a disposizione una BMW extralusso con navigatore da 10 pollici, sedili in pelle con supporto lombare, sospensioni sportive, tappetini di velluto. I 18 dirigenti del Cotral percepiscono una retribuzione media annua lorda di 106.400 euro con un premio annuo di risultato, come da contratto, per un’incidenza media del 30%. Alla Regione Lazio, in merito alle strutture in diretta collaborazione del Presidente, il Capo Ufficio di Gabinetto, percepisce una retribuzione annua lorda per 13 mensilità di 211.068,87 euro, mentre il Vice Capo Ufficio di Gabinetto arriva a 201.882,45 euro. Il responsabile del Segretariato Generale arriva a 211.068,87 euro, il responsabile regionale organizzazione e personale percepisce 200.950,68 euro (lordi l’anno) . Un dipendente della Roma nord arriva mediamente a 30.000 euro l’anno. Questo divario, questo sperpero di denaro, continua un dipendente della nuova ATAC, non deve ricadere su di noi e sulla collettività. Un altro segnale allarmante perviene da Civita Castellana, alla data del 3 settembre 2010 si leggeva su: Civita news, la notizia di un costituendo comitato cittadino che si oppone alla costruzione di una strada parallela alla ferrovia Roma nord, poiché tale opera stroncherebbe definitivamente la possibilità del rilancio di detta tratta ferroviaria. Il comitato si domanda: come è possibile pensare ad un potenziamento della ferrovia con la costruzione di una strada parallela con la scusante di mettere in sicurezza i passaggi a livello? Il giorno successivo il Circolo Enrico Minio emetteva un comunicato diretto alla Polverini (presidente della Regione Lazio) in cui si leggeva: al peggio non c’è mai fine, Marrazzo ha concluso il mandato nel peggiore dei modi, ora il successore   chiude gli ospedali o li ridimensiona, i lavoratori a fine anno rimarranno senza gli ammortizzatori sociali, lasciando sul lastrico migliaia di famiglie, la costruzione di una superstrada annullerà definitivamente la possibilità di ampliare la ferrovia Roma nord. I soldi dei cittadini non devono essere sperperati, si invitano i paesi interessati a ritirare le varianti al piano regolatore, evitando così un inutile sperpero di denaro pubblico. Come dicevo all’inizio, la stampa suscita rabbia nell’animo dei ferrovieri. Difatti basta leggere il titolo di un giornale del giorno 4 settembre 2010 che recita in questa maniera: “I pali di metallo che sostengono la linea aerea, nella tratta Civita C. Viterbo, installati 70 anni fa, sono vecchi e logori, LUNGO LA FERROVIA SI RISCHIA LA VITA, eventi naturali potrebbero causarne la caduta col trascinamento dei cavi di alta tensione”.E’ vero, dicono i ferrovieri, la catenaria semplice (un solo conduttore aereo) potrebbe in estate, con forte velocità, essere strappata dal pantografo del treno. Non è certo la velocità del treno della Roma nord a creare questo problema, anche se un evento simile potrebbe anche verificarsi in casi estremamente rari. Comunque la caduta di un cavo dell’alta tensione, non può creare risultati di questo tipo: “pietre completamente fuse dall’intensità della scarica elettrica”. Il giornale in questione riporta la notizia della creazione di un comitato da parte dei cittadini per “avere risposte in merito alla presunta messa in sicurezza dei passaggi a livello nella tratta Civita Castellana Fabrica di Roma”, aggiungendo che sempre questo detto comitato: “esprime seri dubbi sulla utilità di un’opera che impegna notevoli risorse in un frangente in cui vengono chiusi e ridimensionati gli ospedali e gli operai perdono il posto di lavoro”. Non si riferiva forse, l’articolista al Circolo Enrico Minio che contesta la costruzione della superstrada che con la scusa di mettere in sicurezza i passaggi a livello, annullerà definitivamente la possibilità di ampliare la ferrovia Roma nord? Inoltre aggiungono i ferrovieri, il pantografo dei treni può fare pressione sul filo del conduttore aereo, ma difficilmente sui pali che lo sostengono. E’ vero i pali di sostegno della linea aerea sono vecchi (risalgono al 1936), ma che il vento e la neve facciano forza sui pali e possano farli cadere a terra, riteniamo che sia un evento estremamente improbabile.

 

 

 

 

Fonti:

Il Tempo 07.08.2010

Regione Lazio

Civita News 03/09/2010

Civita News 04/09/2010