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356-Raccordo ferroviario Ditta Sbordoni a Civita Castellana

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La fabbrica Sbordoni a Civita Castellana 

 

Raccordo ferroviario Ditta Sbordoni

 

a Civita Castellana

 

di Gianfranco Lelmi

 

La lettera, presente negli archivi ATAC di via Prenestina, datata 18 giugno 1942, della Società Romana per le Ferrovie del Nord, diretta all’Ispettorato Generale della Motorizzazione Civile e dei Trasporti in concessione, Ispettorato Compartimentale di Roma, ha per oggetto il raccordo ferroviario alla ditta Sbordoni di Civita Castellana.

Per chi non lo sa, la ditta Sbordoni di Civita Castellana aveva uno stabilimento di ceramiche, all’avanguardia in Italia.

Gli accordi che furono presi con la Società Romana per le Ferrovie del Nord, riguardavano la realizzazione di un binario di raccordo lungo quaranta metri, senza linea elettrica di contatto. Secondo la planimetria concordata tra le parti, la SRFN avrebbe provveduto a proprie spese (materiali e mano d’opera alla realizzazione del citato collegamento “dal limite di stazionamento dello scambio di ingresso” (ad eccezione delle traverse di armamento che saranno fornite dalla Ditta Sbordoni). Il terreno per la posa del binario, rammenta il documento, verrà concesso gratuitamente alla Ditta Sbordoni.

E’ ovvio che i lavori per la realizzazione del binario di raccordo e le “modalità di esercizio, dovevano essere subordinate all’approvazione del Ministero delle Comunicazioni.

Il raccordo ferroviario alla stazione di Civita Castellana

 

Il capo stazione di Civita Castellana, avrebbe posseduto la chiave ferma scambio. Nei pressi dello scambio di ingresso un dischetto avrebbe assicurato e permesso di gestire la circolazione dei convogli.

L’accordo prevedeva che il binario di raccordo, non era ad esclusivo uso della Sbordoni. Ma a disposizione anche della SRFN con divieto di subconcessione.

Al punto 4 dell’accordo venivano vietate modifiche al tracciato del raccordo, se non autorizzato dalla SRFN. Danni creati dalla ditta raccordata saranno oggetto di rivalsa da parte della SRFN.

La manutenzione dei binari all’interno della Sbordoni , saranno a carico della ditta raccordata. Le manovre di trasporto verranno effettuate con mezzi della ferrovia. “I carri saranno consegnati dalla Ferrovia tra la staffa ferma-carri e il cancello di chiusura”. Le manovre a braccia, concernenti i carri marci, all’interno del raccordo, ricadranno sotto la responsabilità della Ditta. Tali manovre non potranno oltrepassare la staffa ferma carri.

La convenzione tra la SRFN e la Ditta Sbordoni prevedeva che il binario di raccordo poteva liberamente essere utilizzato dalla ditta appaltante senza pretese di abbuoni o compensi di sorta. Tariffe venivano stabilite per ogni carro utilizzato. Per la movimentazione dei carri, si prevedeva la firma del capo fabbrica e del capo stazione con reciproco addosso di eventuali responsabilità per eventuali liquidazione di danni. La ditta raccordata risponderà, come prevedeva l’accordo, di eventuali danni ai carri SRFN, in giacenza all’interno della ditta. Altre parti dell’intesa riguardavano le clausole per ricezione e spedizioni merci.

Il punto 13 della convenzione in questione, stabiliva la durata di 5 anni, la disdetta di tale convenzione poteva essere effettuata con semplice lettera. Le traversine in legno rimanevano di proprietà della ditta Sbordoni, che poteva ritirale in caso di scissione della presente stipula. Il terreno di proprietà e pertinenza della fabbrica di ceramiche, a fine accordo, doveva essere sgombrato dal materiale di pertinenza della Società Ferroviaria.

La convenzione, se non interverrà disdetta tre mesi prima della scadenza, potrà essere rinnovata di anno in anno.

In caso di cessato esercizio della Sbordoni, o irregolarità nei pagamenti, o inadempienze che potrebbero compromettere l’esercizio ferroviario, il contratto potrà essere rescisso in tronco. "Il tutto resta legato all’approvazione del Ministero delle Comunicazioni".

Lo schema di convenzione, a firma dell’ ing. Dell’Arciprete, veniva inviata per le necessarie autorizzazioni all’Ispettorato della Motorizzazione Civile e dei Trasporti, all’Ispettorato Compartimentale di Roma.

La ditta Sbordoni, in una missiva diretta all’ing Dell’Arciprete della SRFN si diceva pronta a firmare il contratto per la realizzazione di tale raccordo.

 

La copia della missiva della Ceramica Sbordoni diretta  alla Soc. Romana per le Ferrovie del Nord

 

Si ringrazia l’Archivio Storico di ATAC,

in particolare la Dott.ssa Anita Valentini, la Dott.ssa Chiara Martelli

e la fattiva collaborazione del Dott. Massimiliano Pirandola